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dr. Federico Baranzini.
Vorrei tornare indietro per cambiare la mia vita
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I miei problemi sono iniziati quasi cinque anni fa.
Dopo soli tre mesi di matrimonio ho subito l’asportazione di ovaio e tuba per tumore benigno (fortunatamente), e sono rimasta incinta dopo soli due mesi dall’operazione, contro ogni aspettativa dei medici.
Ho 29 anni, un marito splendido, un figlio di 3 anni e mezzo altrettanto meraviglioso ed un’attività di famiglia.
Quindi…cosa mi ha spinta a cercare questo forum e ad aprirmi in questo modo?
Vado per ordine.L’operazione che ho subito, pur avendo avuto un esito più che positivo, mi ha lasciato dentro un segno indelebile, e non passa giorno che io non rimugini su ciò che ho vissuto.
Dopo la nascita di mio figlio ho passato un periodo difficile, ma credo capiti a tutte le madri…
Da aprile dell’anno scorso le cose sono decisamente peggiorate.
A mio marito è stata diagnosticata una malattia relativamente grave, con ricadute frequenti ed invalidanti…con cicli di cure che su di lui non hanno avuto effetto o addirittura hanno peggiorato la situazione.
A settembre scorso mio figlio ha iniziato l’asilo…e quindi sono iniziate le malattie…le influenze…i pidocchi…i capricci…
Da dicembre la situazione mi è sfuggita di mano.
Ho iniziato a soffrire di crisi di pianto, demotivazione, insicurezza, stanchezza quasi cronica…ho perso interesse in ogni attività, non riesco più a concentrarmi sul lavoro, provo un senso di rabbia dentro di me che mi opprime e mi soffoca.
Ho difficoltà a rapportarmi con le persone perchè vedo tutti come “responsabili” del mio dolore, quasi come se fossero colpevoli del fatto di non avere i problemi che ho io.
Sto creando un vuoto intorno a me, e talvolta è difficile anche stare vicino a mio marito. Dovrei aiutarlo, essere la sua forza, invece il più delle volte è lui che sorregge me.
Ho sempre in testa un pensiero ossessivo:” VOGLIO TORNARE INDIETRO”. Proprio così, quando sto peggio riguardo le fotografie del mio matrimonio, del mio viaggio di nozze, del mio bambino piccolo, e piango.
Vivo di rimpianti, ripenso continuamente a ciò che NON ho fatto in passato, illudendomi che forse…se avessi colto qualche opportunità…la mia vita sarebbe stata diversa.
Non riesco più a lavorare, sono inaffidabile dal punto di vista lavorativo, passerei le mie giornate in casa occupandomi di mio figlio e delle faccende…ma penso che anche in questo caso la “pace” durerebbe poco.
Sono diventata cattiva, ho sempre e solo pensieri negativi su tutto e tutti, e questo mi ferisce profondamente perchè non sono mai stata così…addirittura mi sono ritrovata a “gioire” per un problema capitato ad una parente, e me ne vergogno profondamente.E poi? Mio marito vorrebbe tanto un altro bambino, prima che debba assumere dei farmaci troppo forti da far sconsigliare un concepimento, e anch’io lo vorrei più di ogni altra cosa, ma non ce la faccio.
Solo l’idea di conciliare la casa, il lavoro, mio marito e due bambini mi terrorizza.
Secondo mio marito potrebbe essere la mia cura.
Ma io ho paura. Una paura terribile.
Anche perchè mi sento continuamente giudicare su tutto ciò che riguarda la crescita e l’educazione di mio figlio…solo perchè i nonni lo accudiscono mentre io lavoro e quindi si sentono autorizzati ad infierire.Da qualche mese ho difficoltà a mangiare, subito dopo i pasti (soprattutto dopo pranzo) ho frequenti mal di testa e mal di stomaco, la mia dottoressa mi ha prescritto compresse di Lansoprazolo e gocce di Levosulpiride ma la situazione non migliora.
Sono stanca e ho bisogno di un aiuto. Da chiunque.
Grazie, e mi scuso per la lunghezza del post.Buongiorno Fragolina,
ha ragione: la vita non è facile e spesso riseva sorprese e voltafaccia di non facile gestione. Più si cresce e più si percepisce l’insostenibile peso delle respinsabilità e dell’irrevocabilità delle nostre scelte. Tornare indietro da un matrimonio si può, ma dall’essere genitori no.
Avere un tumore, essere operata, il figlio che cresce e la tiranneggia… il lavoro che richiede impegno e fatica… tutto questo deve averla stressata non poco, a partire dai 24 anni… (se non ho calcolato male) non pochi ma certo non tanti per poter prendere delle decisioni così importanti per la propria vita. Non ci spiega come sia giunta a tali scelte ma si possono immaginare alcune motivazioni. Forse per uscire di casa, forse perchè follemente innamorata di un uomo molto più grande di lei (suo marito) o l’illusione di poter “bruciare le tappe” per poter dimostrare qualche cosa a qualcuno… In ogni caso dalle sue parole trapela un senso di insoddisfazione e di grande insicurezza, come di chi appunto si sia “lanciato” verso la vita per vincere la paura, come un “esorcismo” della paura.
Le sue parole lasciano pensare che non si fosse sentita così pronta o che comunque un’area di ambivalenza e “immaturità” non le lasciano tregua tempestandola e rovinando le sue giornate per cui si sente così invidiosa e gelosa della vita -senza problemi- degli altri. Lei proietta sugli altri l’ombra di ciò che vorrebbe per sè o meglio che la sua parte più spaventata desidererebbe: tornare indietro fino, forse, tornare nel pancione di mamma.
Si faccia aiutare, sta sviluppando una sindrome depressiva per cui necessita di supporto e ascolto: si rivolga quanto prima ad uno specialista, psicologo psicoterapeuta o psichiatra psicoterapeuta al quale spiegare e raccontare le sue cose. Ha probabilmente molto bisogno di parlare e di sfogarsi, di sentire che anche se la pancia della mamma non è più praticabile almeno però può esserci nella sua vita di adesso uno spazio e un tempo (quelli della sua psicoterapia) che non “scappano via” .
Cordiali saluti