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Dr.ssa Silvia Bassi.
Tradimento, quando perdonare?
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Zaian 21/12/2016 alle 12:39
Salve a tutti,
sono una ragazza che vive da tempo all’estero.
Convivo da 2 anni con una persona straniera che viene da tutt’altra cultura.
Ho sempre percepito fin da subito le grandi differenze fra la nostra e loro cultura ma non credevo di doverle affrontare di petto come il giorno in cui ho scoperto che lui mi ha tradito con tre donne.
Inizialmente la reazione è stata shock e facendo le valige sono solo andata via da lui.
Sono rimasta da sola a pensare, soffrire e meditare sul tutto meno di un mese.
In tutto questo tempo lui ha fatto di tutto per avere contatti con me per potermi parlare e per ritornare con me pentito di ciò accaduto.
Ho avuto poi un grande confronto con lui in cui mi sono messa nei suoi panni cercando di capire da come è nato tutto e cosa può averlo spinto ad andare a letto e basta senza provare sentimenti con altre persone quando la persona di fianco a lui non glie ne fa mancare.
Ho fatto ricerche in cui veniva detto che una delle cause di un traditore seriale può essere appunto non aver mai avuto un unico amore come la mamma, quasi non aver mai avuto un unica mamma.
Lui appunto è cresciuto con tre donne adulte, nessun unico riferimento femminile e tuttora (nella totale normalità culturale) lui ha una madre che tuttora cambia uomini e il padre idem.
Lui stesso ha mille fratelli e sorelle dal padre con altre donne e stessa cosa dalla parte della mamma.
Detto ciò, la persona che amo non ha mai visto con i suoi occhi e nella sua famiglia due persone che si amano e si rispettano per il resto della vita.
Ho parlato con lui di questo lui ha confermato diceva che è tutto vero e che lui non vuole questo lui vuole davvero stare con me per il resto della sua vita.
L’ho visto soffrire nell’avermi persa.
Ho deciso quindi di provare a perdonarlo e valutare me stessa e la nostra relazione di fianco a lui anziché lontana da lui ma tormentata dal pensiero comunque.
Ho fatto cosí e sono passati due mesi da quel momento.
Le emozioni sono mille e strane e sento di aver bisogno di consigli e di chiarezza.
Ad oggi, non riesco a dire di fidarmi di lui.
Controllo ancora sui social, ho ancora delle paranoie dentro di me.
Ma a differenza di prima sono concentrata molto di più su di me.
Dedico molto più tempo a me stessa alla mia vita.
Senza farne più di lui tutta la mia vita.
È questo grazie alla lezione avuta quel giorno shockante in cui mi è sembrato di morire.
Di non avere più nulla e di essere vuota.Nonostante io stia facendo tutto questo grande lavoro personale su me stessa sento che la fiducia in lui non torna come prima.
Allora la mia domanda è, mi serve più tempo? O a quest’ora dovrei già aver dimenticato?
E l’altra domanda è…le cause che io ho cercato nelle sue azioni possono essere vere e può davvero cambiare questa persona o è molto difficile per un tradimento così grande con tre donne diverse cambiare?Gentile Zaian,
molto probabilmente la cultura di riferimento e l’ambiente familiare ed esperenziale nel quale ha vissuto il suo compagno potrebbero aver influito sul suo comportamento e atteggiamento nel vivere l’attuale relazione di coppia.
Mi sento però anche di dirle che non è sempre una correlazione lineare, possono esservi molti altri fattori, a seconda della propria percezione soggettiva delle esperienze di vita.
Un aspetto importante è quando afferma:
“Dedico molto più tempo a me stessa alla mia vita”, ritengo che portare l’attenzione a se stessi, alle proprie emozioni e al proprio vissuto sia di fondamentale importanza nel riacquistare consapevplezza rispetto a se stessi e successivamente nel rapporto con l’altro.
Ci sono aspetti della sua relazione che ancora , come riferisce, non le risultano chiari, rispetto alla fiducia verso il suo compagno e nel vostro rapporto, per questo le chiedo: quanta fiducia ha in stessa e nella propria capacità di sentire, ascoltarsi e scegliere? Spesso le proprie paure vengono proiettate n nell’altro perché non ci si permette,paradossalmente, di credere nelle proprie risorse.
Spesso l’altro nella relazione soccombe alcune mancanze o il senso di vuoto per una presenza o un insieme di caratteristiche che si hanno già in sé stessi ma a volte non si vedono chiaramente.
Ha posto delle domane significative , si chiede se le serba più tempi o se le cause che ha cercato per comprendere le azioni del suo compagno siano vere, domande importante ma che spostano il focus d’attenzione al di fuori di sé , nell’altro , e difficilmente potranno trovare una risposta che possa soddisfarla perché nasce da punti di vista differenti.
Cosa proverebbe nello spostare la domanda su di sé provando oltre al perché a chiedersi come fare per?… ad esempio a trovare la fiducia nelle proprie risorse in relazione a se stessa (mi riferisco ala sua frase “Ho deciso quindi di provare a perdonarlo e valutare me stessa e la nostra relazione di fianco a lui anziché lontana da lui ma tormentata dal pensiero comunque.”).
Credo che acquisire consapevolezza di chi siamo, delle nostre emozioni profonde e del nostro pensiero sia un primo ma fondamentale passo verso il proprio benessere.Un caloroso saluto
Dott.ssa Silvia Bassi