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Dr.ssa Emanuela Venanzoni.
Tempo, paura e insicurezza
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Vanessa 21/12/2016 alle 12:09
Buongiorno, sto con un ragazzo di Roma da ormai 7 mesi. Ci dividono 700 km, quindi è una vera e propria relazione a distanza. Abbiamo entrambi superato i 30 anni e lui vive solo da molto tempo ed ha avuto una storia importante di 8 anni che però lo ha segnato profondamente. Sin dai primi momenti ho accusato la sua insicurezza e la difficoltà da parte sua nel lasciarsi andare, ma comunque ci siamo sempre ascoltati e abbiamo sempre trovato soluzioni a tutte le difficoltà incontrate poiché abbiamo sempre comunicato molto.
A settembre lui ha avuto un grosso crollo e sono ad ora non pare avere risolto dubbi e incertezze che continuano a perseguitarlo. Da parte sua c’è stata una sua richiesta di essere io meno esibizionista è più controllata sui social che non subito ho accolto ma che piano piano ho messo in atto. Ma il suo chiedermi tempo mi ha messa sulla difensiva e mi ha spezzato il cuore. Ora dice che le discussioni avute lo hanno provato e che ha bisogno di tempo per riprendere fiducia e ad oggi non può darmi conferme e che gli va bene sentirci e crede che vederci sia uno sbaglio, sarebbe correre troppo…io invece credo che le difficoltà vadano affrontate assieme e che vedersi servirebbe ad entrambi. Un sentimento, un rapporto hanno bisogno a mio parere di essere alimentati, cosa che non può succedere con solo telefonate. Lui dice che se parlo di Noi gli metto pressione e lui non è al mio stesso livello e lo faccio sentire in colpa. Come dovrei comportarmi? Continuare a sentirci al telefono come lui desidera, Senza certezze e sicurezze? Vivere in costante dubbio è davvero dura e gli ho detto che mi fa stare male così e a lui dispiace, ma che non sa dirmi si ad oggi ma neppure no….è una storia a distanza, cosi, come fa a durare?
Gentile Vanessa buonasera, mi spiace che non le abbiamo potuto rispondere in tempi più celeri e mi domando se nel frattempo ci siano state novità o cambiamenti rispetto la sua relazione.
Le relazioni a distanza di per sè non sono talvolta semplici da gestire e da “vivere”, molte persone hanno difficoltà a portare avanti una storia senza avere una quotidianeità da condividere insieme oppure come nel caso del suo ragazzo, instaurare dei meccanismi che talvolta possono allontanare anzichè avvicinare.
Mi colpisce molto il fatto di vedervi poco ed appunto di “alimentare” questa relazione, già di per sè complicata, soltanto con il mezzo telefonico, che non può sostituire la condivisione che si crea nel vedervi e nello stare insieme anche fosse per un fine settimana.
Credo che il ragazzo in questione abbia dei suoi vissuti personali che forse non gli permettono di vivere a pieno questa relazione, ma il punto in questione Vanessa è quanto lei sia disposta ad accettare queste limitazioni che possono essere nel vedersi o anche nell’utilizzo dei social e quanto tutto questo la fa stare serena.
Lo stare insieme, penso debba essere una costruzione reciproca in cui entrambe le persone vivono uno stato di serenità e di nutrimento da ciò che stanno vivendo e non uno stato di privazione e laddove uno dei due non sia felice, credo sia giusto un confronto ed un venirsi incontro.
Se questo non succede forse è il caso di rimodulare la relazione, o prendere in considerazione altre strade
Ci tenga aggiornati sullo stato attuale.
Un caro saluto.
Dott.ssa Emanuela Venanzoni