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dr. Federico Baranzini.
Rupofobia: disturbo ossessivo dello sporco nel rapporto di coppia
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Salve,
vorrei se possibile avere una consulenza, non tanto per me ma per la mia particolare vita di coppia.
Ho 28 anni, da 4 mesi sto insieme a una ragazza di 10 anni più grande che è in cura da una psicoanalista. Dopo 10 anni di convivenza si è lasciata e per lei sono iniziati i problemi. Ha un’ossesione compulsiva per la pulizia della sua casa. Appena vede un alone, un’impronta, una briciola prende subito l’aspirapolvere e si mette a pulire, più volte al giorno, togliendo i suoi spazi liberi. Dice che in questo modo non pensa.
Non mangia quasi niente, e si fa molti problemi sul suo fisico (in realtà è molto bella).Tra noi ci sono giorni in cui mi dice che mi ama alla follia e che non potrebbe sopportare un’altra delusione. Ore dopo cambia totalmente, si chiude e dice che vuole avere i suoi spazi e che sarebbe meglio finirla. Va avanti così da mesi.
Dormo spesso a casa sua (me lo chiede sempre lei), la vita sessuale va alla grande, mi ha lasciato anche le chiavi di casa. L’altra settimana però ha visto che avevo lasciato delle briciole in cucina, si è innervosita e mi ha letteralmente lanciato i vestiti che avevo lasciato da lei dicendo di andare via. Sono riuscito a calmarla e si è scusata dicendo che non sapeva spiegare la sua reazione.
Spesso mi dice che nella sua testa c’è una confusione incredibile.
Ci sono giorni che mi fa sentire unico, altri giorni che non risponde neache a una mia telefonata.Sono innamorato di lei ma non so come comportarmi. Sono sempre presente, dolce, rassicurante. In futuro vorrei anche avere dei figli ma al momento la vedo impossibile. Credo che i suoi problemi siano più seri di quel che sembra.
La sua migliore amica mi ha detto di fare l’uomo, di essere un po’ duro, di saper dire forzatamente anche di no, anche quando dice di volermi vedere, ma così ho paura di allontanarla, vorrei farle capire invece che le sono vicino.Cosa dovrei fare, come mi dovrei comportare?
Grazie mille!Buongiorno
i disturbi ossessivi compulsivi e le fobie se non trattate tendono a cronicizzare e a peggiorare. Per questo la convivenza con queste persone è sempre molto difficoltosa alla lunga per le rigidità e le forzatura a cui obbligano i conviventi che, se cercano di opporsi, vengono immediatamente redarguiti quando non aggrediti o ricattati affettivamente perche “non attenti ai loro bisogni”. Alla base vi è un enorme fraintendimento: scambiare per bisogni affettivi qualli che non sono altro che sintomi di un sotterraneo disagio. La gravità della questione sta nella misura dell’incapacità del soggetto di rendersene conto e di iniziare a criticare il proprio sistema di credenze e comportamenti.
Quanto racconta lascia aperta la possibilità che la sua compagna soffra di (o anche di) un disturbo della personalità che spesso, in alcune forme, si associa a mutevolezza notevole dell’umore e della rappresentazione di sè stessi.
Dire dei NO può essere utile se non è fine a sè stesso e se inseriti in un contesto affettivo e di continuo sforzo teso al recupero del senso di personale e profondo disagio che queste persone hanno: il riportarle continuamente a osservare i loro malfunzionamenti disadattivi.
Faccia sempre attenzione a osservarsi dentro e a monitorare il suo livello interno di frustrazione e di alienazione perchè potrebbero risultare molto alti per lo stress della situazione e non li banalizzi o ignori: rimanere sè stesso e in salute è il miglior aiuto che può dare alla sua compagna.
Cordiali saluti