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Problemi in famiglia
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Ramona 28/09/2019 alle 11:14
Salve, scrivo per una situazione che, a periodi, si ripete da anni e che mi condiziona. Premetto che i miei genitori non hanno mai avuto un rapporto sano con i figli e sono sempre stati problematici. Sono sempre stati severi e castranti nei confronti anche delle nostre più banali esigenze mostrate. Non hanno mai saputo dimostrarci affetto e appoggiarci nelle scelte più importanti della nostra vita. Praticamente siamo cresciuti da soli badando indirettamente anche a loro con la costante di evitargli qualunque preoccupazione.
Adesso che sono una giovane donna e sto finalmente, dopo degli anni davvero complicati, tentando di raggiungere un traguardo importante per me, sembra che le circostanze facciano sempre di tutto per ostacolarmi non aiutandomi. È una situazione che si ripete ogni volta che sono sotto pressione.
I miei genitori non hanno mai avuto un rapporto sano con i figli. E’ come se facessero di tutto per aggiungere altre preoccupazioni che riguardano loro, la loro salute, i loro problemi sul lavoro…
Vivo gli altri, fin da bambina, come fossero dei pesi per me, figure sulle quali io non possa fare affidamento minimo, ma delle cui preoccupazioni debba sempre e soltanto farmi carico io. Mi sono accorta di riportare lo stesso atteggiamento di servizio e del non poter mai fare il minimo affidamento su nessuno, anche nei rapporti fuori dall’ambito familiare. Ho sempre sofferto di bassa autostima ed ho dovuto fare enormi sforzi per costruirmi qualcosa nella vita. Nelle relazioni sento sempre di non meritare l’affetto, la stima o l’amore altrui.
Ho scritto qui anche per trovare uno sfogo perché sento di non poterne parlare con nessuno nella mia vita. Vorrei anche capire come riuscire a creare una dimensione tutta mia, protetta e forse anche di distacco rispetto agli altri e ai loro problemi. Vi ringrazio per l’eventuale risposta che leggerò.
Salve, intanto la ringrazio per aver condiviso la sua storia ed i suoi stati d’animo correlati ad essa. Comprendo che non sia facile vivere in un ambiente familiare non supportivo e dalle dinamiche relazionali problematiche. In questo contesto i ruoli sembrano non essere rispettati, anzi forse capovolti. Lei ha comunque saputo districarsi nel suo ruolo di figlia e nell’accudimento dei suoi genitori.
Purtroppo quest’ambiente è diventato condizionante ricreando in lei delle difficoltà. Ad esempio bassa autostima, il sentire di non meritare affetto e amore, il condizionarsi in funzione della propria famiglia. Anche all’interno del contesto familiare tendono a svilupparsi i primi apprendimenti in ambito relazionale. Purtroppo è proprio quest’apprendimento che la porta a gestire i rapporti all’esterno allo stesso modo. Farsi carico delle preoccupazioni altrui, mettere in atto un atteggiamento estremamente servizievole e la sfiducia nell’affidarsi a qualcuno.
E’ giusto che i figli si occupino dei genitori. Una famiglia, però, deve permettere di sperimentare la propria individualità ed identità e rappresentare quel luogo nel quale tornare dopo essersi messi in gioco, deve rappresentare un porto sicuro. E’ importante comprendere anche che la gestione delle proprie dinamiche relazionali non va vissuta in funzione della doverizzazione e di un rapporto unidirezionale. All’interno della relazione è importante che lei metta anche se stessa, non in funzione di cosa deve e non deve fare. E’ importante che lei rispetti i suoi bisogni e dei suoi desideri come l’essere ascoltata, l’essere presa in considerazione, l’essere supportata.
Le consiglierei di rivolgersi ad uno psicoterapeuta che la possa aiutare a capire e modificare il suo modo di relazionarsi. Sarebbe opportuno ricreare un approccio diverso alla relazione nel quale poter vivere, in modo sano, doveri non soltanto nei confronti degli altri ma anche nei confronti di se stessa.
Cordiali saluti
Federico Baranzini