Mio marito mi confonde…

    Sono sposata da 15 anni ed ho un figlio di 5 anni. Con mio marito il rapporto è stato sempre complicato, sin dall’inizio. I nostri problemi sono sempre stati gli stessi, io in cerca di dialogo, complicità, confidenza che non ci sono mai stati in quanto lui si dichiara una persona chiusa che non riesce ad aprirsi. Io gli dico con gli altri può essere ma io sono tua moglie non posso essere uguale agli altri. Ha un fratello bipolare che più di qualche volta mi ha mancato di rispetto ma lui non mi ha mai difeso fino in fondo cercando di tutelare il fratello e i genitori. Non ha mai fatto nulla con entusiamo, abbiamo deciso di sposarci dopo aver discusso perchè acquistata casa lui ci va a vivere di comune accordo in quanto pagava un affitto, ci vive per due anni senza mai accennare a viverci insieme. Finchè un giorno discutiamo perchè io ero stufa di non poter vivere in casa mia..allora decidiamo di sposarci (romanticismo zero per come la vedo io). Stesse modalità per avere nostro figlio, che abbiamo avuto anche se lui voleva aspettare ancora perchè aveva un suo progetto da far partire. Quindi concepito guardando la data di ovulazione sul calendario (che tristezza). Io sempre più alla ricerca negli anni di un rapporto che a me non piaceva e che portavo avanti perchè lui diceva ogni volta “adesso possiamo stare bene” oppure quando lamentavo mancanza di dialogo e complicità lui rispondeva sempre “vedi tutto nero” “ormai mi vedi così ma io sono l’opposto di quello che vedi tu” “sei tu che vedi tutto distorto” e nel tempo questa mia insoddisfazione ha cominciato a pesarmi, ad innervosirmi, più non ero felice e più discutevo con lui che mi rispondeva con il silenzio perchè pensava “tanto poi le passa” invece le cose peggioravano fino a rendermi conto che sto male. Che mi sono spenta, non ho più energie e la mia personalità è cambiata. La mia famiglia mi dice che sono “addormentata”. Poi ho scoperto (scoperto perchè cancellava le telefonate e quando l’ho messo con le spalle al muro ha dovuto ammettere) che lui ad una donna conosciuto sul posto di lavoro che lui dice essere una sensitiva ha sentito che lui era nel baratro della depressione e lo ha aiutato e gli ha parlato dei nostri probelmi. Gli ho detto io sono anni e anni che elemosino dialogo e con me non parli e mi fai le cose alle spalle e con una sconosciuta ti apri? Altra mazzata. Più di qualche volta ha ammesso cose di vario genere quando scopro io e lui dice “so che ho sbagliato non lo rifarei te lo avrei detto io cercavo il momento giusto” e puntualmente lo rifà. Ha un atteggiamento omertoso, dice la verità più comoda o addirittura nasconde…cose importanti e non, e sostiene che la colpa è mia perchè io mi arrabbio. E’ sempre stato impenetrabile, sempre stabile, sguardo inespressivo che io guardo da anni per cercare di leggerci quello che lui dice che non vedo…dimenticandomi di prendermi cura di me. Il mio problema adesso è che mi rendo conto che non riesco più a capire quale sia la realtà….le cose stanno come le vedo io o davvero vedo tutto distorto? Mi sento persa. I miei sentimenti per lui credo che non ci siano più, ho solo rabbia e frustrazione. Non mi fido e non lo stimo più. Ma è come dice lui? E’ colpa mia? Non l’ho mai capito? Io sto con lui per non far soffrire mio figlio e perchè non mi fiderei a lasciarlo nelle mani di quella famiglia specialmente per il fratello di mio marito, inoltre lavoro saltuariamente. Il nostro rapporto è ridotto a zero. Sono anni che non abbiamo intimità, parliamo il necessario con momenti in cui io mi lamento in preda alla rabbia e cerco di fargli capire il mio punto di vista e lui che continua a rispondermi che sono io che vedo nero…un muro di gomma. Non so se sia possibile capire da quello che scrivo qual è la realtà…aiutatemi a capire…come posso fare per stare bene….scusate la lunghezza ma sono tanti anni, tante delusioni e tanta amarezza e confusione. Spero in una risposta

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    Cara Ilaria, è difficile stabilire, da una lettera, chi abbia ragione, nella sua coppia. Assumendo che le sue dichiarazioni siano vere, mi sembra abbastanza facile parteggiare per lei. Lei sembra una persona razionale, capace di analizzare con obiettività la sua vita, le sue aspirazioni e le delusioni a cui è andata incontro. Scrive di non essere mai stata veramente felice, con l’uomo che ha sposato, e di aver discusso sulle questioni importanti fin dall’inizio. C’è però da dire che lui l’ha sempre assecondata – si è sposato e le ha permesso di avere il figlio che voleva, cosa che, mi creda, non tutti i mariti concedono alle mogli – e questo non è trascurabile. Può darsi che, secondo il suo modo di concepire la vita e il rapporto di coppia, per lui queste siano prove d’amore. Lui le rimprovera di non essere capace di vederlo come vorrebbe essere riconosciuto: non escludo che lui si consideri davvero diverso, e magari che provi anche a dimostrarglielo, senza riuscirci. È inoltre probabile che lei, animata da rabbia e rancore nei suoi confronti, preferisca notare più facilmente le sue mancanze che non le sue qualità.
    Ora, se a lei non basta quello che ha con suo marito e lamenta l’assenza di complicità e dialogo, le suggerisco di guardarsi dentro di capire che cosa vuole veramente, dal suo matrimonio, e si chieda se può ottenerlo, con lui. Si chieda se abbia senso proseguire questo rapporto o se valga la pena rischiare il salto nell’ignoto, chiudendo con il passato e cercando di ricostruirsi un futuro. Parlate insieme dei vostri progetti, di quello che intendete fare della vostra vita matrimoniale, magari davanti a un terapista di coppia che vi aiuti a separare i sentimenti negativi da quelli positivi che ancora vi uniscono. Se non desidera affrontare la terapia di coppia, inizi un percorso personale, per comprendersi meglio e dipanare i dubbi che l’attanagliano.
    Buona serata!
    Dr.ssa Federica Leva

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