Tanti problemi e tanti sensi di colpa.

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    Sarò sincero, non sapevo in quale categoria collocare la questione, perché diciamo pure che questo mio problema è tutto un insieme di piccole cose che, appunto insieme, mi stanno rendendo difficili un sacco di cose. Premetto subito che sarà un testo molto lungo, quindi ringrazio in anticipo chiunque leggerà il mio sfogo fino alla fine e ringrazio in anticipo chiunque mi saprà dare una risposta che mi possa aiutare.

    Dunque…credo che le cose siano iniziate all’incirca un anno fa, forse anche da più tempo. Mio padre si era fatto operare alla schiena per un’ernia al disco verso la fine del 2012. Si portava dietro quel problema (e quel dolore) da molti anni, ma i dottori gli hanno sempre consigliato di operarsi “più tardi”. Fatto sta che l’operazione non è andata come tutti speravamo, ed infatti adesso mio padre non ha più forza nelle gambe, fa molta fatica a camminare anche aiutandosi con le stampelle, e per questo quando usciamo usa sempre la sedia a rotelle (premettendo che prima dell’operazione non aveva nessuno di questi problemi). Inoltre dal giorno dell’operazione dice sempre di sentire dei dolori fortissimi alle gambe, come se ci fosse un incendio che lo sta consumando da dentro; per ovviare a questo problema i medici gli hanno prescritto degli antidolorifici ma questo non sembra aiutare molto. Se poi vogliamo concludere in bellezza, pare che nessun dottore sia disposto a confermare che mio padre sia peggiorato dal giorno dell’operazione. In sostanza, i dottori hanno rovinato mio padre, e non hanno nemmeno il coraggio di ammettere che è solo colpa loro. Purtroppo vorrei dire che il problema è solo questo, ma come ho detto all’inizio, si tratta di un insieme di piccole cose (e ripensandoci non sono affatto piccole). Mia madre ha il cancro. Quando si fece operare alla tiroide circa 3 anni fa, le trovarono dei noduli dietro alla tiroide, noduli di natura cancerogena. Le fecero prendere delle pillole il cui scopo era quello di distruggere quei noduli e tutte le cellule cancerogene del corpo. Il tutto andò per il meglio per un paio d’anni mia madre fu fuori pericolo. Il fatto è che un anno fa le si era presentato un tumore al seno, per il quale si è sottoposta ad un’operazione che le ha completamente rimosso il seno. Inoltre ha dovuto fare anche la chemioterapia, quella rossa, e ciò le ha fatto perdere i capelli…..mia madre è sempre stata una persona forte, ma una cosa del genere l’ha distrutta. Spesso diceva che avrebbe preferito morire piuttosto che ridursi a quel modo. Io, mio padre, mia sorella e mio nonno le siamo stati vicino al meglio che potevamo (io mi ero rasato a zero i capelli per cercare di esserle più vicino che potevo), e questo l’ha aiutata a superare questo brutto momento. Ancora adesso sta facendo la chemioterapia, ma si tratta di un ciclo decisamente più leggero, infatti i capelli le stanno ricrescendo e i medici dicono che il trattamento di mia madre sta dando i suoi buoni frutti. Questo Settembre inoltre si sottoporrà a un intervento per ricostruire il seno. Diciamo quindi che il peggio è passato per mia madre, ma non è ancora guarita.

    Credo poi che ci sia un’ultima cosa da dire…una cosa che riguarda una persona che non fa parte della mia famiglia ma a cui voglio (o forse volevo) particolarmente bene; parlo della mia migliore amica. Io sono un ragazzo di 21 anni, e sono iscritto al terzo anno di università (con la fine dell’estate sarò al quarto anno). Da quando sono iscritto in università ho conosciuto molte persone, tra cui anche una ragazza che mi piaceva particolarmente. Forse è stata l’unica volta in vita mia che mi ero davvero innamorato di una persona. Anche lei inizialmente provava qualcosa per me, ma non ci siamo mai messi insieme perché lei non era sicura dei suoi sentimenti, e alla fine ha capito di vedermi solo come un amico. Questa sua decisione mi ha fatto passare (sentimentalmente parlando) la peggiore estate della mia vita: cercavo sempre di tenere la mente occupata con lo studio, con i miei svaghi personali, uscendo con gli amici. In particolare uscivo con la mia migliore amica, ed è qui che volevo arrivare; in questi 3 anni di università lei è forse la cosa più bella che mi sia capitata, una persona che davvero mi voleva bene e che davvero mi stava vicino (no, non era innamorata di me). Fatto sta che nell’ultimo anno, lei ha iniziato poco a poco ad allontanarsi e a frequentare altre persone. E’ stato quello un periodo in cui lei si è “scrollata di dosso” un paio di amiche fastidiose e ne ha trovate di nuove. Non voglio dare la colpa a nessuno, ma da quando lei ha iniziato a stare con loro, ha smesso di stare con me. Siamo passati da giorni in cui stavamo insieme tutti i giorni tutto il giorno, in cui parlavamo, ridevamo…a giorni che erano l’esatto opposto. Adesso infatti non ci vediamo più, non parliamo, non ci sentiamo. Anche lei ha passato un periodo molto brutto in quest’ultimo anno, ma non capisco perché si sia allontanata da me. In fin dei conti il suo atteggiamento di “chiusura” lo ha solo con me ma con gli altri si comporta come sempre. Lo stesso vale per me: sento questa “barriera” solo con lei, mentre con tutti gli altri non ho difficoltà a parlare.
    Questo è quanto.

    Io….io sto perdendo il mio io, a causa di tutto quello che sta accadendo. E’ troppo per me, penso sarebbe troppo per chiunque. Fossero cose poi che accadono nell’arco di una vita, ma questo è successo nel giro di 1-2 anni!

    Ci sono dei momenti in cui mi faccio cogliere dall’ansia e dalla paura….paura di vedere mio padre non poter più muovere le gambe…di vedere mia madre passare a miglior vita prima del tempo…di perdere la mia migliore amica per sempre e di rimanere solo. Ho paura di restare solo.

    Sono depresso, faccio fatica a concentrarmi. Tra pochi giorni ho un esame da sostenere, ma no riesco a studiare. Ci sono dietro da giorni e non riesco. Ormai sono indietro di quasi un anno con gli esami a causa di questo. Mi sveglio la mattina e mi dico  «Adesso si lavora!» ma poi dopo poco lascio perdere perché non riesco più a concentrarmi come una volta. Fuggo, fuggo dai miei doveri quando non dovrei, quando dovrei fare il mio dovere di studente; ma ho solo voglia di tenere la mente libera, ho solo voglia di passare un po’ di tempo con la famiglia, con gli amici, o anche solo con me stesso.

    Faccio fatica a dormire, i pensieri mi assalgono di notte…a volte mi addormento all’alba, prima non ci riesco perché non ho sonno e non riesco a smettere di pensare. Mi sento impotente…sono in balia di eventi che non posso determinare, nonostante io lo voglia con tutto me stesso…e ciò che so di poter cambiare non riesco a cambiarlo. Vorrei avere una bacchetta magica e sistemare tutto quanto, ma purtroppo non ce l’ho.
    Il fatto è questo….io non riesco più ad assolvere i miei doveri di figlio, di fratello, di studente…e incolpo per questo ciò che è accaduto e che ho raccontato.

    Io ti ringrazio per avermi letto fino a questo punto, so che non è esattamente una lettura leggera e che ti ci è voluto molto per arrivare fino a qui. Per questo permettimi di chiederti scusa se in un qualche modo ti ho seccato ma avevo davvero, DAVVERO bisogno di sfogarmi. Ti ringrazio anche per ogni tua risposta, grazie infinite davvero

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    Buongiorno, Andrea.
    Chiunque, di fronte alla montagna dei suoi problemi, si sentirebbe schiacciato. Ma nel suo caso, non solo avverte il peso degli eventi avversi che le sono capitati, ma si sta facendo carico di sensi di colpa inopportuni. Non è colpa sua se suo padre ha risposto male all’operazione, ed è compito dei medici porre rimedio alla situazione. Che sia esito di un loro errore oppure no – non tutti i pazienti rispondono in ugual modo a un intervento chirurgico -, hanno comunque il dovere di farsi carico sia di alleviare i dolori di suo padre sia di restituirgli l’uso delle gambe. Se vuole, visto che è maggiorenne, la prossima volta che accompagna suo padre in ospedale richieda un breve colloquio privato con lo specialista che lo segue e si faccia dire con totale sincerità qual è la prognosi. Può darsi che il processo di guarigione richieda del tempo, e in tal caso bisognerà solo essere pazienti.
    La sua mamma, invece, è fisicamente molto forte, ha già debellato due tumori e presumo che seguirà un programma di controllo endocrinologico serrato. Se voleste, potreste seguire qualche controllo extra, anche privatamente, per tenere sotto controllo un’eventuale recrudescenza della malattia.
    Se state facendo tutto il possibile, si rilassi. Non ha né colpa né potere sulle malattie dei suoi genitori. Può però aiutarli a non sentirsi ammalati e a tenere un po’ alto il tono dell’umore – così sostiene anche il sistema immunitario, con beneficio soprattutto della mamma. Già il fatto di essersi rasato per solidarietà è stato un gesto stupendo, degno di grande lode.
    Per quanto riguarda la sua amica, le barriere sollevate non aiutano a crescere. Se ci sono stati comportamenti inopportuni, da parti di entrambi, non sarebbe meglio chiarirsi? Magari la sua amica ha avuto una simpatia speciale per lei, e non sentendosi ricambiata, si è allontanata; oppure, le sue nuove amicizie l’hanno portata a preferire un tipo di compagnia diversa dalla sua. In ogni caso, piuttosto che evitarsi o trattarsi con freddezza senza motivo, forse sarebbe più saggio parlarsi, con serenità, senza accuse o rimproveri. Se l’amicizia è destinata a cambiare o a finire, non può far nulla in proposito: in amicizia si deve essere in due e, se si è soli, è meglio che le strade si dividano.
    Si concentri sulle questioni su cui ha un effettivo potere decisionale, come lo studio. Questo è parte della sua vita, sta stendendo le basi per il suo futuro, per la felicità sua e dei suoi genitori. Le ragazze vanno e vengono, ma questi anni, con tutte le opportunità che lo offrono, pur in mezzo alle sventure, non torneranno. Accantoni i sensi di colpa, che servono solo a farla affondare ancora di più, e affronti la vita. Non la subisca.
    Buona giornata!

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