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dr. Federico Baranzini.
Mi sento inferiore, impaurita e spaventata da futuro
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Ciao,
mi chiamo Martina ho 24 anni e scrivo perchè questa cosa mi sta logorando da tempo e non riesco a tirarlo fuori. Ergo chiedo scusa se dilungherò e divagherò parecchio.
Ho sempre sofferto di cali di autostima sin da quando ero bambina, mia madre è sempre critica e distante, lontana dall’affetto e dall’amore.
Frequentavo una scuola privata di suore (perchè ci lavoravano i miei parenti) e non ero figlia di imprenditori, ricconi o quant’altro, quindi venivo spesso additata e messa in disparte, anche da parte degli insegnanti.
L’unica cosa che ho sempre amato è l’arte; disegnare, scrivere, dipingere, leggere, ascoltare chili di musica, fotografare e lavorare di grafica. Feci l’enorme errore di studiare biologia alle superiori e due anni di università, in quanto mi hanno convinta che con l’arte, non ci avrei mangiato sicuramente. Al secondo anno ebbi un crollo nervoso e mi ritrovai completamente sola: famiglia contro, amici persi e zero appigli sentimentali. Tentai il suicidio una volta e lo programmai svariate volte.Cercando di riprendermi, continuai a perseguire la mia arte, ma con timore. Mi sento inferiore, impaurita, spaventata e perennemene col groppo in gola al pensiero che qualcuno mi chiami per delle foto o per i due lavori di grafica pagati in nero.
Due anni fa incontrai il mio compagno attuale, una persona meravigliosa con cui finalmente riuscii a parlare ed aprirmi. Siamo a distanza e tutti i soldi che riesco a guadagnare con i lavoretti in nero, li uso per viaggiare e lui anche.
Abbiamo deciso di vivere assieme.
I problemi iniziano quando, in questi giorni, il fatto di non trovare lavoro, di non riuscire a realizzarmi, la pressione della famiglia, la costante paura di non avere tempo o modo per cambiare la mia vita.Ho paura, ho paura di non riuscire a vivere, di non avere la mia vita, di non riuscire a realizzarmi.
Mi sento inutile e forse nemmeno meritevole.Aiutatemi.
Gentile Martina
la sua testimonianza ci porta a riconsiderare ancora una volta come sia importante nella vita e soprattutto durante la crescita poter sentire di essere sostenuti dai propri genitori o comunque da chi ci alleva. Essere sostenuti non significa solo essere lodati o coccolati o viziati, ma poter avvertire la certezza che comunque qualunque cosa accada ci saranno loro accanto a noi.
Quando questo senso di stabilità e affetto viene per qualche motivo messo in dubbio per un incompleto processo di stabilizzazione in noi stessi allora possono verificarsi quelle situaizoni che sono ben note ai nostri pazienti e a chi si dedica a dare loro un aiuto: crisi di motivazione, depressione cronica e senso di fragilità, vuoto e bassa autostima.
In questi casi mi capita di consigliare ai miei pazienti di prendersi cura di loro stessi scegliendo la via più scomoda, se volete lasciarmela indicare così: quella di intraprendere un percorso di terapia o analisi vera e propria con terapeuti esperti. Solo con un percorso, spesso lungo, alle spalle si può pensare di superare nellarco nella vita le conseguenze di rotture affettive così profonde e lontane,
Si faccia aiutare, inizi a volersi bene.
Cari saluti
Federico Baranzini