- Questo topic ha 1 risposta, 2 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 8 anni, 7 mesi fa da
Dr.ssa Federica Leva.
Invasione della suocera, matrimonio a rischio.
-
Buonasera,
mi chiamo Elisa e ho 31 anni, a giugno mi sono sposata con mio marito che amo moltissimo e adesso aspettiamo una bimba. Il mio problema è legato ai miei suoceri che fin dall’inizio della nostra frequentazione, hanno creato problemi abbastanza rilevanti alla nostra coppia. Il padre di lui è un tipo molto “mentalmente ristretto” ha influito molto sul comportamento del figlio assumendo nei suoi confronti un atteggiamento molto oppressivo e assillante. Sua madre è iperprotettiva e ansiosa e ha sempre controllato i suoi figli. Quando li ho conosciuti non mi hanno fatto una buona impressione, col tempo ci sono stati episodi in cui suo padre mi ha offesa, umiliata e denigrata senza alcun motivo, ha rovinato ogni momento bello con mio marito e molte volte ha cercato di forzarmi nel fare determinate azioni contro la mia volontà ad esempio guidare l’automobile quando dopo un incidente non sono più stata in grado di portarla (lui lo sapeva). Premetto che non glielo mai data vinta, a parte le prime volte che inghiottivo, ma dopo l’ennesima cafonata non ho esitato a rispondere in maniera concitata. In passato ho sofferto di Anoressia e disturbi depressivi, e dopo aver passato anni a debellare queste patologie, alcune a causa loro si sono ripresentate. Quando metto piede a casa loro soffro nel vero senso della parola, a stare in quel luogo mi crea malessere e devo scappare. Quando ci siamo sposati, a causa di problemi economici siamo dovuti andare ad abitare sopra la loro casa e me ne pento più di ogni altra cosa al mondo, purtroppo sono stata costretta ed è da allora che io e mio marito litighiamo quasi ogni giorno sempre a causa della loro invadenza. Mio marito in tutta questa storia, fin dal principio li ha sempre giustificati e rarissimamente volte ha preso le mie difese. Mi domando come non veda la loro intrusione nella nostra vita, quando sua madre suonava ogni santo giorno per ogni cavolata, adesso lo fa molto meno perchè ho preso provvedimenti nello scacciarla più volte e questo mi costa ogni volta nervosismo e stress, oppure quando varchiamo l’androne di casa per salire al nostro piano e la troviamo con il suo portone spalancato e con la pretesa del saluto, un saluto che non vorrei dare. Una volta le ho sentito dire a mio marito di salutarla con la manina quando va al lavoro, e a me che sale il sangue alla testa quando lo tratta da bambino di 5 anni e gli chiede se vuole preparato il pranzo per il lavoro o se vuole le camicie stirate, come se lui non avesse una moglie che provvede a lui. Per questi altri motivi sono andate giù altre litigate sia con lei che ovviamente con mio marito che non chiarisce questi discorsi fastidiosi con la madre. Recentemente all’ennesima litigata più furiosa del solito mio marito mi ha messo le mani addosso e nella concitazione il pugno della sua mano è finito sulla mia pancia provocandomi le contrazioni, anche se dopo si è pentito di quello che ha fatto, lui è un buono lo è sempre stato, quella volta ha accumulato pure lui. Adesso che sta per arrivare mia figlia la mia ansia associata al senso di soffocamento e tachicardia si è intensificata, rendendomi la vita impossibile. Ho il terrore di ritrovarmi questi due individui sempre sopra vicino a mia figlia togliendomi la privacy, mia suocera inizia a farmi le battutine del tipo ” me la cresco io la bambina” oppure “Io posso darti consigli sull’educazione di tua figlia perchè ho esperienza”, di mio suocero pavento l’idea che me la strappi dalle braccia perchè mi hanno avvisato che lo fa. Non c’e l’ha faccio più, li odio a morte li vorrei vedere lontani dalla mia vita e soprattutto da mia figlia perchè. Parlando con mia cognata (la moglie del fratello di mio marito) ho confidato la decisione di allentare i rapporti con questi esseri perchè potrebbero avere un’influenza negativa su mia figlia, la risposta è stata che loro sono i genitori di mio marito e che di conseguenza sono anche i nonni. A me non importa chi siano so solo che queste persone mi hanno fatto del male. Perchè nessuno mi da un sostegno? Perchè li devo per forza frequentare? Chi l’ha detto? Chi dice che è obbligatorio? non è possibile instaurare un rapporto con loro ci ho provato miliardi di volte, sono ottusi, presuntuosi, offensivi e insistenti, non è possibile, mia cognata parla così perchè abita a 1400 km di distanza, è tutto facile da lì. Sto iniziando a pensare al peggio, non nego che molto spesso ho pensato al suicidio ma adesso mia figlia mi frena, ho i pensieri più neri e lugubri di questo mondo che non oso scrivere. Ho pensato anche di lasciare mio marito ma, lo amo troppo non riesco a farlo. Non so più cosa fare.Elisa
Cara Elisaemy, il suicidio non è certo la soluzione migliore, per uscire da questa situazione. E nemmeno l’altro pensiero che non osa scrivere, ma che affiora con chiarezza, fra le righe. Comprendo le sue difficoltà, ma non danneggi mai se stessa solo perché è circondata da persone oppressive. Piuttosto, usi tutta la sua grinta e determinazione per cambiare quello che ha il potere di modificare. Stabilisca con obiettività quali comportamenti dei suoi suoceri non sopporta perché ormai è esasperata o quali sarebbero invece da rivalutare. Ad esempio, è sicura che la vicinanza di sua suocera non potrà esserle di aiuto, quando sarà nata la bambina? Potrà affidargliela, quando uscirà di casa e avrà più tempo per se stessa e per restare con suo marito. Sua suocera cerca di sentirsi utile elargendo consigli educativi non richiesti? Le risponda di sì, quando le parla, o la ignori – lei la conosce, e conosce le strategie più opportune, per assecondarla o zittirla – e poi faccia quello che vuole.
Mi ha colpito aver letto che durante una discussione suo marito è giunto a metterle le mani addosso e a colpirla proprio in grembo. Non è un dato da sottovalutare. Scrive che suo marito è un uomo buono, ma un uomo buono non prende a pugni la moglie, tanto meno una moglie incinta. Se davvero si è pentito di aver perso la pazienza e il senno, in quella circostanza, provi a riparlare con lui. A parlare, non a litigare. Niente urla, niente accuse, niente insulti di nessun tipo. E niente risse. Lo incoraggi a capire di essere innanzitutto un compagno di vita e un padre, e non più soltanto un figlio. Ha il dovere di occuparsi, secondo i suoi mezzi, della sua serenità e di quella della bimba che sta per nascere. Questo implica anche una presa di posizione diplomatica ma decisa nei confronti della sua famiglia di origine. La vicinanza forzata con i genitori non gli ha permesso di staccarsi dalla loro influenza e di evolversi come uomo e consorte. Ma voi avete costruito un vostro nucleo familiare e avete il diritto di continuare assieme il vostro cammino, senza l’interferenza di altre persone.
Se possibile, cerchi una soluzione assieme a lui. Non permetta a qualcuno, chiunque sia, di rovinare il suo matrimonio. La cosa importante, adesso, è parlare chiaramente a suo marito, richiedendo la sua collaborazione per risolvere questo problema. Valutate insieme cosa fare: imporre ai suoceri una maggior discrezione, attivarvi per cercare un altro domicilio, ecc…
In bocca al lupo per tutto!