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Buongiorno
ho quarant’anni, e da alcuni anni ho un problema che non riesco più a gestire e che mi condiziona nella vita quotidiana.
Da sempre le situazioni ansiogene (es. esami universitari) si sono manifestate con attacchi di colite, restavano però episodi direttamente riconducibili ad un motivo e circoscritti alla singola giornata senza condizionare minimamente i giorni precedenti e/o successivi.
Da qualche anno a questa parte il problema ha iniziato a condizionare la mia vita anche in assenza di reali situazioni ansiogene, al punto che l’ansia viene generata dalla paura di un attacco di colite, togliendomi il piacere di tante situazioni che vivo col pensiero fisso ad una ipotetica prossima colite ed a come correre ai ripari.
Ormai il pensiero è talmente fisso sull’intestino che ogni naturale movimento o sensazione che lo riguardi mi crea uno stato di allerta, ansia e malumore.
Vorrei capire quale potrebbe essere l’approccio terapeutico più adatto per aiutarmi a risolvere questo problema che non voglio più sopportare
grazie
Gentile Ginkgo,
Mi spiace saperla così preoccupato….
I suoi sintomi ansiosi hanno necessariamente bisogno di essere vagliati da uno specialista… Le consiglio di prendersi cura di sè rivolgendosi ad un terapeuta gestaltico, analista transazionale o cognitivo comportamentale… Tutti approcci che vanno a monitorare il sintomo nel qui ed ora andando però ad approfondire, se necessario e richiesto, anche le problematiche sottostanti di cui il sintomo è solo uno strumento…
In bocca al lupo.
Ci tenga informati!
Dott.ssa Federica Serafini