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Dr.ssa Federica Serafini.
Sono insensibile alle persone
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Cari dottori,
scrivo per sottoporre alla vostra cortese attenzione un mio problema. Credo di essere insensibile alle persone. Fingo di preoccuparmi e lo faccio perché so che è giusto, perché dovrei, perché so che le persone non sono giocattoli. Ne sono consapevole. Niente è però spontaneo e in fondo non me ne frega nulla.Ho ferito il mio compagno, sapevo che il mio modo di agire potesse fare male ma era come se non mi rendessi conto della gravità, come se le persone soffrissero per finta per ciò che gli altri fanno loro come me, come fosse un gioco e non la vita. Mi sono sciolta solo quando la persona mi ha manifestato il malessere. Allora lì ero pronta a risolvere, a venire incontro se necessario, perché sapevo che era giusto non perché provassi qualcosa. A livello sentimentale sono molto fredda e recito quando la persona è lontana di provare affetto. Questo si palesa solo quando la persona è vicina. Allora sto bene nell’abbraccio e negli scambi. Credo sia un affetto egocentrico.
Ho riportato un esempio ma è così che vivo le relazioni. Non sono capace di provare un bene sincero, un amore sincero. Sono un essere umano di plastica.
Le relazioni per me diventano convenienza, sono capace di accantonare qualcuno a me molto legato senza soffrire. Sono una persona che finge di mettere prima gli altri davanti ma che in fondo vive come vero solo il suo stesso dolore. I miei ti voglio bene sono vuoti e privi di valore ma li faccio passare veri e forti.
In realtà non so volere bene solo alla mia famiglia, nonostante sia distaccata, spesso non chieda come va o come non va… so che il bene c’è e soffrirei se loro stessero fisicamente male. Se qualcosa li portasse via da me. Però se so che stanno male ma per problemi secondari a questo, ecco il gelo emotivo.
Per il resto ho emozioni forti, che fanno penare anche, ma che girano tutte intorno al mio mondo (egocentrismo?) ed io soffro sinceramente per me come una disperata se devo, poi scemano e non do loro più tanta importanza, salvo poi ritornare quando magari non ho corretto il mio errore o modo di fare come mi ero ripromessa, e cado in un ciclo infinito di sbagli ripetuti, capiti nel momento, ma nei quali ricado sempre perché, finito il dolore, la delusione, passa tutto e non me ne curo più davvero ma solo per finta.
Volevo chiudere la mia prima vera storia per non regalare la persona che tenta di starmi a fianco in un amore di plastica, per non tenerlo legato a me perché lo voglio. Se vedo che se ne sta andando veramente quando che io lo spingo in tutti i modi più veraci ad allontanarsi, lo riprendo. Quando sento che sta andando via provo inquietudine.
Non so amare con sincerità. Non so volere bene con sincerità. Vorrei imparare ad amare. Vorrei capire l’importanza delle persone.Credo tutto sia collegato ad un mio modo generale di vivere la vita, ossia con distacco e senza impegno.
Avrò fatto un collage di tante cose, chiedo venia. Ho scritto molto di getto.
Gentile multicat,
Se il suo modo d’essere sta diventando per lei un problema credo che la soluzione più consona sia quella di rivolgersi ad uno specialista con cui possa vagliare le alternative possibili per poter vivere al meglio i suoi rapporti interpersonali, godendo della vicinanza e soffrendo dei distacchi…
In bocca al lupo! Ci scriva per aggiornarci!
Dott.ssa Federica Serafini